Il nostro tour guidato del ghetto ebraico, una delle comunità ebraiche più antiche dell’occidente, avrà inizio dal Teatro di Marcello. Lo attraverseremo, sbucando nel cuore del ghetto ebraico.
A prima vista appare subito il Portico di Ottavia, intitolato da Augusto alla sorella, all’epoca aveva dimensioni vastissime ed era riccamente decorato con statue e santuari.
Con Papa Paolo IV Carafa questo luogo cambiò volto, divenne un luogo chiuso pieno di vite che non dovevano essere vissute, iniziò il degrado.
Oggi il ghetto ebraico ha nuovamente cambiato volto, è ridiventato il quartiere ridente e vivo di un tempo e forse anche quello in cui più traspare la quintessenza del fascino romano.
Si cammina piacevolmente e in completa tranquillità tra l’intreccio di vicoli e stradine. Nella nostra passeggiata passeremo accanto all’imponente sinagoga ebraica ed entreremo nella chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, nel passato legata all’attività di vendita del pesce.
Continuando a passeggiare tra il bianco del marmo e il giallo dell’intonaco dei palazzi, noi ci lasceremo attirare dal verde del carciofo, un’istituzione nel panorama gastronomico romano.
In questo caso lo proveremo secondo la tradizione della cucina ebraica. Il carciofo alla giudia è fritto, immerso nell’ olio bollente. Ogni fase della sua preparazione deve essere eseguita a regola d’arte. Per onorare la cura di chi lo ha sapientemente preparato deve essere gustato lentamente, foglia dopo foglia fino ad arrivare al cuore.
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